Se un luogo o una costruzione fa pensare ad un sogno, questo è l’Imperial Hotel Tramontano di Sorrento, sia per lo stupendo scenario del golfo che si gode dalle sue terrazze, sia per la magia e la storia di questa casa antica che accoglie i suoi ospiti dal 1812 mettendoli a completo agio, in una cornice di serenità.
L’albergo è un balcone sul mare da cui ammirare lontano il Vesuvio, le cime scure degli alberi secolari svettanti oltre i muri delle ville e, giù, le rocce a strapiombo, le grotte buie della parete tufacea: un posto non per frettolosi, ma per poeti e persone capaci di contemplare la natura.
Per ripercorrere la storia dell’Hotel Tramontano, è necessario rifarsi alle vicende della famiglia Tramontano così ricca di momenti di gloria e di splendore, dalla quale l’Hotel prese e conserva il nome.
Il pioniere fu Pasquale Tramontano, che venne a Sorrento dalla vicina Tramonti, paesino dell’entroterra amalfitano e, agli inizi dell’800, aprii il piccolo albergo “Corona di Ferro” in Via S. Cesareo n.9, locanda semplice, ma molto ben tenuta e frequentata dal Generale Guglielmo Pepe, amico così caro dei Tramontano da tenerne a battesimo il primo figlio a cui fu dato anche il nome di Guglielmo.
Guglielmo I Tramontano, che chiameremo così per distinguerlo da un secondo Guglielmo, continuò l’attività paterna trasferendo l’Hotel a Villa Nardi (“La Terrazza”),
fabbricato che poi collego alla vicina villa Strongoli Pignatelli attraverso un bellissimo giardino vista sul mare di proprietà comunale. In secondo momento poiché l’affitto del giardino non gli fu rinnovato, Guglielmo lascio Villa Nardi che restava isolata e così costruì un corpo centrale. Da quel momento fu tutta una passerella di ospiti illustri. Nel 1862 vi trascorse un periodo di vacanza il principe di Galles, divenuto poi re Edoardo VII; vennero ancora il Principe Federico e la Principessa Vittoria di Prussia e nel 1868 la Regina di Danimarca. Harriet Becker Store, autrice di “La Capanna dello zio Tom”, s’ispirò a questi luoghi per il romanzo “Agnese di Sorrento”. l’anno più importante però fu il 1871, allorché giunse a Sorrento, il 22 marzo, la Zarina Maria Alexandrova, moglie dello Zar Alessandro II. Ella rimase all’Hotel Tramontano con il suo seguito di circa duecento persone, fino all’11 maggio, ricevendo la visita di ospiti illustri quali: Vittorio Emanuele II, il Re d’Inghilterra, il Principe Nicola di Montenegro.
Durante questo lungo soggiorno, fu annunciato il fidanzamento fra la Granduchessa Maria di Russia e il duca di Edimburgo. per questo evento l’Hotel Tramontano si forgia dell’appellativo “Imperial”. La passerella di ospiti continua: la Regina Olga di Wunterberger (1874), il Principe Federico Carlo di Prussia con la consorte (1878), Agostino De Pretis, Il Cardinale Memillod, i Principi Leopoldo e Alessandro di Prussia (1888), il futuro Re Vittorio Emanuele III, la Granduchessa di Meeleburg (1891), l’ex Regina Natalia di Serbia (1894), la Regina Guglielmina d’Olanda (1904), Ena di Battenberg, futura Regina di Spagna (aprile 1905) ,il Principe Ernesto reggente di Sassonia. Per concludere vanno aggiunti i letterati e gli artisti: Goethe, Byron, Scott, Shelley, il norvegese Henrik Ibsen. Erano anche periodi di lunghe villeggiature a Sorrento “in villa”. Mi piace ricordare a questo proposito la scrittrice Matilde Serao (fondatrice con il marito Edoardo Scarfoglio de il Corriere di Roma prima, nel 1885 e poi de il Mattino poi 1892) che nell’estate del 1881 si trovava in una villa in campagna che descrive nei particolari nel suo romanzo “Cuore infermo”.
Cito una notizia che riguarda l’Hotel Tramontano :<<[Beatrice] sapeva che a Sorrento non cessa completamente la vita mondana chiassosa dell’aristocrazia, ma diminuisce la febbrile attività. Vi è sempre lo “Stabia Hall” a Castellammare, sempre le sale dell’albergo “Tramontano” a Sorrento, dove si balla spesso; ma è un ballonzolo di villa, in abito corto di mussola e cappello, coperto di fiori: si termina a mezzanotte, si va a letto ad un’ora modesta.” (tratto dal libro Alla morte di Guglielmo I, il 9 novembre del 1884 alla guida dell’albergo successe, il figlio Guglielmo, che diremo “secondo”, un gigante barbuto che dedicandosi anche alla politica, fu sindaco di Sorrento per oltre un decennio, trascurando a detta degli eredi l’attività. Egli, in qualità di sindaco, invitò in penisola il Capo del Governo Giuseppe Zanardelli che era in viaggio per la Basilicata. Il Presidente del Consiglio giunse all’Hotel Tramontano il 15 settembre del 1902, accolto da un paese in festa e dal suono delle marce trionfali e prese parte allo splendido pranzo organizzato in suo onore in albergo.
Lo scopo dell’invito era quello di ottenere per Sorrento un ufficio postale; la cittadina mancava infatti di parecchie strutture pubbliche. Con questa richiesta pare che Guglielmo Tramontano abbia così tante volte infastidito Zanardelli, ospite del suo Hotel, da ricevere alla fine un brusco congedo e solo vaghe promesse. Don Guglielmo però non si perse d’animo e mentre vagava per l’albergo, espresse la sua preoccupazione a Giambattista De Curtis. Costui, poeta, pittore, musicista, risiedeva presso la famiglia Tramontano con la mansione di istitutore dei figli e spesso si dilettava a decorare pareti e soffitti incollando strisce di carta dipinte in stile Liberty, tecnica che, come si può immaginare facilmente, portava alla distruzione delle opere. Una stanza soprattutto, su desiderio di Guglielmo, fu fatta decorare dal De CURTIS in omaggio al drammaturgo norvegese Ibsen che vi aveva soggiornato per sei mesi, nel 1881, durante i quali completò la stesura finale dell’opera “Spettri”. Di ciò resta una lettera che Ibsen inviò al filosofo Hegel e la risposta di lui datata 1881.La scelta del pittore cadde su delle eteree e pallide figure femminili, tanto angoscianti che i clienti non vi volevano più dormire; cosicché, De Curtis fu costretto a rimuoverle. Prima di riprendere l’argomento dell’ufficio postale va ricordato un caro amico di Henrik Ibsen, vale a dire: Edvard Grieg, considerato il più grande compositore e pianista norvegese, noto per le musiche di scena dell’opera di Ibsen,” Peer Gynt”. Egli soggiornò all’Hotel Tramontano nel 1869 e nel 1884. Il Notturno, Op 54 n4 esprime i sentimenti del compositore di una dolce sera trascorsa con davanti lo spettacolo del Vesuvio contro il cielo stellato. Grieg mise poi in musica quelle impressioni durante la fredda e piovosa estate del 1891 a Troldhaungen desiderando ardentemente le notti estive di Sorrento. Tornando al problema dell’ufficio postale, il De Curtis ebbe l’idea di offrire al presidente Zanardelli una canzone: fu cantata così per la prima volta, la sera stessa in albergo, la celeberrima “Torna A Surriento”. Zanardelli mostrò di aver molto gradito l’omaggio e per questo promise il sospirato ufficio postale.
La concessione arrivò nel 1904, quattro mesi dopo la sua morte. Fu in questo periodo più precisamente nel 1951, che soggiornò all’Hotel Tramontano Walt Disney, il quale arrivò con una motonave di linea poco dopo le dieci di martedì 30 luglio, s’infilò in un taxi e raggiunse l’Imperial Hotel TRAMONTANO “dove, a loro nome, erano state prenotate due stanze intercomunicabili e, soprattutto, con panorama mozzafiato. I proprietari dell’albergo, fratelli Tramontano, erano perfettamente consapevoli dell’identità dell’ospite e non riuscirono a nascondere una certa emozione. Uno dei Tramontano, confermò, in un inglese perfetto, che proprio lì, in quell’albergo, all’incirca mezzo secolo prima era stata tenuta a battesimo la celebre canzone, quella cui certamente doveva essersi riferito mister Disney nella conferenza stampa: “Torna A Surriento”. Walt Disney sorrise. Alla morte di Guglielmo II furono i figli Torquato e Giulia a dirigere l’albergo fino al 1959 quando fu ceduto a Luigi Iaccarino, ex sindaco di Massalubrense e vicesindaco di Sorrento con Achille Lauro. Luigi fu figlio di Alfonso Costanzo Iaccarino, colui al quale Silvio Salvatore Gargiulo in arte “Saltovar”, poeta e personaggio di spicco sorrentino, aveva dedicato una poesia che lo omaggiava per aver creato la nota pietanza de: “I CANNELLONI “. Così recita la ricetta: “Ecco la regola del suo convento: la pasta stendila con sentimento. Fanne una pettola con burro e uova, batti, ribattila, stendila e prova! Tagliala a dadi, fai dei cannoli… E dentro ficcavi carne e prosciutto e pane e briciole, lattato o asciutto. Assieme unisci uova, un frullato, formaggio biblico una grattugiata. Son pronti: piazzali nella tortiera e brodo versaci di carne vera e burro liquido siccome l’oro con salsa rosea di pomodoro… E fare un brindisi di puro vino col grande, al celebre Don Alfonsino! Alla scomparsa di Luigi Iaccarino nel febbraio 1997, l’Imperial Hotel Tramontano continua la sua attività con il figlio Costanzo e i suoi figli Francesca e Luigi. A loro Luigi raccontava episodi del periodo in cui i politici di spicco di quegli anni venivano in albergo, e tra questi, come spesso egli si fosse recato a prelevarli direttamente alla stazione ferroviaria DI Napoli, se non addirittura fino a Roma.
Oggi l’Imperial Hotel Tramontano continua ad essere un luogo di riunioni, congressi e di incontri anche di personaggi dello spettacolo, oltre che meta di turisti di tutto il mondo. Ciò perché, pur mantenendo inalterato il fascino della antica dimora, vanta servizi moderni e camere rivisitate in modo intelligente e raffinato. Una piccola descrizione merita anche il giardino per i suoi alberi secolare le piante rare come la” Yucca Alaifolia marginata”,” l’Aloe Africana”, il “Phoenix Camarieusis”, l’albero del” Madrone” e dell’abbondanza. Salendo pochi scalini, si accede alla piscina con il suo eccellente ristorante. per chi preferisce il mare, un comodissimo ascensore permette di raggiungere le spiagge sottostanti.